Recensione: "The Devil Judge"

 


Titolo: The Devil Judge
Anno: 2021
Genere: distopico, mistery.
Canale: tvN
Cast: Jisung, Park Jin-young,
Episodi: 16 

In una Corea del sud distopica, il governo è marcio e corrotto e la gente comune soffre ancora degli echi di una pandemia che ha ridotto in ginocchio la nazione. In un contesto così trascurato e trasandato, la parte alta della società non fa nulla per rimediare alla povertà e ai problemi causati dalla loro cupidigia, e Kang Yo-Han, giudice integerrimo non può fare a meno di intervenire per trasformare il Palazzo della Giustizia in uno show-arena. Infatti quest'ultimo, non si limiterà ad emettere verdetti pesanti e senza pietà, ma permetterà addirittura al pubblico di partecipare e di votare per i giudizi attraverso un'applicazione. Ad affiancarlo in questa realtà strana, ci sarà Kim Ga-On, un giovane giudice incorruttibile che odia la dissolutezza, e Oh Jin Joo, stessa occupazione pubblica, ma una figura femminile di grande rilievo che non esiterà a condannare il male. Male rappresentato e incarnato da Jung Sun-A, la segretaria della Fondazione sociale. Quest'ultima muove i fili di un governo intero grazie alla rete di conoscenze che possiede, legate ai segreti e agli scandali di ogni singolo personaggio pubblico. 
Yo-Han dal canto suo, ha un piano folle da attuare. Un piano che non prevede solo punizioni esemplari per chi commette degli errori imperdonabili, o l'eliminazione della corruzione, al contrario mira a sovvertire le basi di un governo inesistente e a farla pagare una volta per tutte a tutti coloro che hanno distrutto la sua famiglia. 
Fonte immagine: Google.
Personalmente ho amato tantissimo questo sceneggiato: da un lato per l'ambientazione definita distopica, ma molto simile alla realtà in cui viviamo; dall'altro per i due personaggi maschili principali che avranno un rapporto di odio e amore, pur restando fianco a fianco in una lotta contro il tempo e la malavita. Due figure che avranno dei risvolti psicologici interessantissimi. Yo-Han si presenta come un uomo tutto d'un pezzo, senza emozioni, elegante, diabolico e chiuso in una corazza di acciaio, ma nella realtà è tutt'altro. Altro che si concretizza nell'affetto smisurato che prova per sua nipote, e per tutte le persone che lo hanno sempre supportato, persino nella sua difficile infanzia. Per quanto riguarda Ga-On invece, compare inizialmente come un giovane rigido e arrabbiato con una vita e una società che gli hanno portato via la sua famiglia. Durante il corso del drama, avrà alti e bassi, momenti di sconforto misti a momenti di diffidenza, una sorta di coscienza umana che metterà in dubbio ogni scelta e decisione di Yo-Han. La fazione femminile del drama invece, è rappresentata da Jin-Joo che dapprima la vedremo come un'ingenua ragazza piena di vitalità e di positività verso una società gretta, poi si trasforma in una combattente che non esita a mettersi in prima linea per difendere i deboli; e lei, la villain per eccellenza, nonché colei che- a parte la grande maestria recitativa- ha portato sugli schermi un personaggio, ambiguo, complesso e negativamente ambizioso: sto parlando di Sun-A, una donna pericolosa e spietata.
Da non dimenticare poi, sono le tematiche che fanno da cardine a tutto lo sceneggiato: dalla corruzione politica; all'arrivismo; al degrado sociale; ad una pandemia che ha distrutto qualsiasi sistema.
In conclusione è un drama davvero particolare e interessante, magistralmente recitato da Jisung e Jin-young.
Voto: 10.

 

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