Vincenzo Cassano.
Qualcuno direbbe un nome e una garanzia, ma io dico che non ho mai visto un
coreano più italiano di lui. Ho guardato questa serie sotto consiglio della mia
carissima amica Marika e mi sono trovata davanti ad una situazione che sembrava
semplice sbrogliare, ma che ha portato ad una serie di fattori che l’hanno resa
un nido pieno di insidie.
La storia in sé racconta di un avvocato italo-coreano della mafia, che per ovvie ragioni, fa ritorno nel suo paese natale per finire un vecchio affare. Nemmeno per un istante durante la visione ho pensato che questo drama potesse romanticizzare argomenti tanto delicati come la mafia. Perché? Perché i coreani hanno dato prova, in più occasioni, di meritarsi la mia più completa fiducia nelle riproduzioni cinematografiche e Vincenzo non è da meno. Ho trovato in questo drama quanta più verità ci potesse essere in altri film che già avevo visto, di romantico c’è ben poco, tutto si concentra sulla mafia e su modi poco ortodossi per raggiungere la vetta; di uomini corrotti, omicidi nascosti e vecchi scheletri nell’armadio che vengono a bussare alla porta di casa come la vecchia vicina pettegola. Ma con questo non voglio che pensiate che Vincenzo sia una serie pesante, al contrario questa si alterna bene tra momenti seri e momenti di pura follia dove non riuscirete a trattenere le lacrime dalle risate. E come possono mancare i nostri momenti di dramma, dove ci troviamo con un fazzolettino in mano e con l’altra posata sul cuore? Non sarebbe un Kdrama come si deve se mancasse di emozione, e qui ne ho sentite talmente tante da far prendere l’ascensore al mio cuore.
Vincenzo (interpretato da Song Joon-ki) è un
personaggio complesso, talvolta enigmatico e con lo sguardo di chi pensa alla
prossima mossa senza prima pensare alle dovute precauzioni e alle eventuali
conseguenze. Calcolatore e affascinante come pochi attori, questo è e sarà
Vincenzo Cassano fino alla fine. Forse è proprio questo che ho amato di più di
questo drama, il non mutamento del personaggio maschile, il vedere una persona
così dall’inizio fino alla fine, niente crocerossina, niente amore folle che
cambia il nostro personaggio. E qui entra proprio in gioco la protagonista
principale: Hong Cha-young (interpretata da Jeon Yeo-been), la
donna più cazzuta e piena di ironia che abbia mai trovato in un Kdrama. Di
solito ci si trova davanti ad una donna apparentemente forte ma che col tempo
si mostra fragile e indifesa, con lei invece è stato diverso. Per un attimo mi
sono sentita lei, forte, indipendente e sicura delle sue scelte, tutto finché
il mondo non decide di far crollare un mattone e con esso parte di te. La vita
è imprevedibile, ci mette davanti innumerevoli difficoltà, ma quello che conta
è rialzarsi e guardare davanti per affrontare quello che verrà dopo. Insieme ai
personaggi principali, ci sono anche personaggi secondari a cui devo le mie
congratulazioni per essere stati dei valorosi antagonisti e per aver recitato
in modo così impeccabile, perché diciamocelo, ad un certo punto ho pensato di entrare
dentro lo schermo e di fare la figlia di Zeus! Vi aspettavate uno spoiler,
non è così?
Consiglio di guardare
questo drama a quelle persone a cui piace il genere, perché la trama non è solo
particolarmente complessa, ma anche molto cruda e dura sotto determinati
aspetti. Potete trovare il Kdrama su Netflix.
Vi mando un forte abbraccio!
ROBERTA 🦋-NABINSEOUL(pagina Instagram- se cliccate sul nome sarete indirizzati direttamente sul profilo)
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