Come ogni festività che
si rispetti, non potevamo mancare oggi per parlarvi di una delle ricorrenze più
importanti di tutta la Corea, festeggiata sia a Nord che a Sud: stiamo parlando di
Chuseok, un evento importantissimo definito anche Autumn Eve.
Tale evento, noto
originariamente come Hangawi, rappresenta la celebrazione coreana per il
raccolto, suddivisa in tre giorni festivi e ha origine a partire dal regno di
Silla (57 a. C. – 935 d. C.) con il Gabae, una gara che durava un mese intero
in cui due team di tessitori si sfidavano a chi avrebbe prodotto più materiali.
I perdenti poi, avrebbero offerto un mega banchetto ai vincitori intrattenendo
con giochi e musica.
Oggi invece, Chuseok seppur mantenendo lo scopo principale della festività, si è leggermente trasformata in qualcosa di diverso in cui, le grandi città si svuotano (poiché le persone si riuniscono ai loro familiari in campagna, in altre città, nella periferia) e nelle famiglie vengono celebrati i rituali per gli antenati. Motivo? In Corea l’autunno è considerata una delle stagioni più belle e importanti per il leggero venticello fresco, l’assenza di piogge, e il raccolto proficuo e tale “fortuna” viene attribuita agli antenati che, vegliano sulle proprie discendenze inviando piccole benedizioni. Dunque, per i coreani è quasi normale e doveroso celebrare Charye, uno dei riti commemorativi ancestrali, caratterizzato dalla preparazione accurata di un banchetto di pietanze. Il banchetto e i piatti poi, hanno una specifica disposizione sopra il tavolo che, viene immaginato come una rosa dei venti: a nord dello spazio vengono posizionati riso e zuppe; a sud frutta e verdura; a ovest piatti di carne; a est il soju; ed infine al centro tortine di riso e makgeolli.
Per quanto riguarda
invece il convivio dei componenti familiari, vi sono diversi piatti famosi,
tipici di Chuseok: i Songpyeon, delle tortine di riso a forma di mezzaluna
ripiene di semi di sesamo, fagioli neri, pinoli, cannella, noci, castagne,
giuggiole e miele, e tradizionalmente cotti a vapore su aghi di pino che ne
modificano l’odore, il sapore e il colore; gli Hangwa, dei biscotti solitamente
molto colorati che possono distinguersi in Yakgwa, palline schiacciate fatte di
pasta di riso fritta e contenti miele, olio di sesamo e succo di zenzero, Yugwa
polpettine fatte di farina di riso, noci o miele e fritte, e Dasik, dei tortini
dolci, solitamente accompagnati dal tè. E ancora è possibile trovare tra le pietanze
il Japchae, noodle trasparenti di farina di patate dolci con verdure; Bulgogi,
straccetti di carne marinata o grigliata; pancake di diverse tipologie; e
Baekseju, un assortimento di vini e liquori forti tra cui il Baekju o sindoju,
un liquore bianco ottenuto dalla macerazione del riso appena raccolto. Non
mancano poi, i regali e i giochi. Nel primo caso si è soliti regalare prodotti
a base di ginseng rosso, funghi di bosco, vino dal Lotte (lo store più famoso
di Corea), set di olio di oliva, aceti naturali, e prodotti tecnologici. Per
quanto riguarda i giochi invece, durante i tre giorni festivi di Chuseok le
persone si sfidano in gare di tiro con l’arco, lotte corpo a corpo, e giochi di
carte.
In conclusione, è una festività fatta per stare in compagnia, mangiare del buon cibo, conversare, divertirsi e ringraziare. Una celebrazione che non ha nulla da invidiare al Thanksgiving Day americano, ma che è forse più antica e pregna di tradizionalismi.
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