"Oppa Marry Me! Korean Date VS Korean Marriage"

Ben ritrovati miei carissime anime dramanti! Oggi sono qui per parlarvi della sfera romantica coreana, quella che negli sceneggiati televisivi ci fa sognare ad occhi aperti, spingendoci a domandarci quanto di vero ci possa essere nelle azioni del piccolo schermo. Be’, non tutto è finzione e non sempre i coreani sono mossi da tutta la timidezza che ci presentano; al contrario, il loro modo di comportarsi nelle relazioni è pressoché uguale a quello occidentale, con un’unica grande differenza: sono meno diretti, schietti e palesi. Di seguito, le notizie che vi riporto, non sono ipotesi o teorie riassunte da drama, al contrario sono racconti da ragazzi coreani e da studi fatti sull’argomento. Per quanto riguarda i miei commenti, quelli sono dettati dalla pazzia. Fin quando si è adolescenti e studenti di liceo, l’avere il fidanzato viene visto dalla società come un qualcosa di “cute”, niente di serio poiché i ragazzi devono concentrarsi sulla scuola ed essere ammessi all’università. Una volta raggiunta la maggiore età, ovvero venti anni coreani (diciannove per il resto del mondo) si è liberi di avere tanti “date” diversi e divertenti, purché non si trascurino i doveri universitari. Questi famosi date possono essere divisi tra cene in locali particolari, movie night, passeggiate in posti cool e gite ai parchi a tema. Il vero problema arriva quando finita la carriera universitaria, comincia la dura vita coreana, fatta di lavoro e ricerca del fidanzato perfetto con cui sposarsi per creare una famiglia. Nel 2020 molti giovani si stanno opponendo a questa mentalità un po’ ristretta che prevede matrimoni entro i trent’anni, e la maggior parte si sposa intorno ai trentacinque anni. Il grande ostacolo, in realtà, dopo l’università (over 25) sono le mamme coreane: premono i pargoli affinché trovino l’accoppiata perfetta che abbia un buono status sociale, una famiglia alle spalle presente, lauree, ottima educazione, e un lavoro remunerativo. Ovviamente non tutte le omma coreane sono così e va detto, molte sono a favore di un’occidentalizzazione più aperta dei costumi coreani; altre però, rimangono saldamente ancorate ai principi locali e quindi via di date!

Fonte immagine: google, drama At Eighteen.
Due persone coreane, o una ipotetica coppia formata da una persona coreana e uno straniero, possono incontrarsi attraverso gli appuntamenti al buio organizzati tra ahjumma e diversi figli o tra amici che presentano conoscenti tra loro; attraverso applicazioni digitali di scambi linguistici o di appuntamenti; in luoghi di lavoro; durante uscite in gruppo in posti affollati; o semplicemente passeggiando per strada. Se prima vigeva una sorta di regola non scritta che prevedeva una cavalleria strana in cui l’uomo faceva il primo passo, oggi le ragazze (che siano coreane o straniere) non hanno problemi a chiedere contatti ai ragazzi interessati. E dopo questa mezza caccia alla strega, finalmente arriva il primo appuntamento! E vi chiederete e ora che si fa? Dove si va? Chi paga? Come ci si comporta? Niente stress! Come ho già detto, sono piuttosto simili a noi e il più comune tra i date prevede una cena in un locale solitamente elegante, un post cena con passeggiata e/o cinema e caffè. Per quanto riguarda pagare l’intera serata, molti ragazzi si sentono in obbligo di seguire le famose regole non scritte coreane che, vedono l’uomo pagatore benevolo di cene e la donna, di caffè a fine serata. Ma come dicevo, l’apertura della Corea all’occidente, ha fatto sì che le ragazze riuscissero a guadagnare emancipazione anche in questo e a sentirsi a proprio agio pagando al posto dell’uomo. E se va a buon fine la serata? Un bel daebak per voi! Avrete guadagnato sicuramente un’altra uscita senza il peso delle aspettative dell’altra famosa regola non scritta dei tre appuntamenti che, prevede tre uscite e un fidanzamento quasi obbligatorio con quella persona. Forse fino a sei anni fa poteva essere universalmente accettata come cosa, ma oggi non più, poiché persino i ragazzi coreani hanno capito che non bastano tre uscite per impegnarsi con qualcuno e non ne servono altrettante se qualcuno volesse baciare l’altra ipotetica persona. L’unica cosa rimasta invariata è la limitata dimostrazione d’affetto in pubblico che prevede solo passeggiate mano nella mano, abbracci, e qualche fugace bacino. Va detto anche che alcuni ragazzi sono felici di seguire queste “linee guida” e definirsi all’antica, ma la maggioranza non vi chiederà di sposarli dopo un mese (se dovesse capitarvi, ricordatevi di accettare la proposta al volo soltanto se si tratta di un attore o un idol. Quando vi ricapita una fortuna simile?)

Fonte immagine: google, drama Weightlifting Fairy Kim Bok-joo
Una volta formatasi la coppia, arriva la parte romantica, quella fatta di date e di piccole ricorrenze da celebrare, come: i cento giorni, il Pepero Day, San Valentino, il White Day, Natale e il 14 di ogni mese con diverse motivazioni. Durante questo periodo i due possono scambiarsi anelli di fidanzamento rigorosamente costosi: da Cartier a Tiffany (fanno vere e proprie rate per comprare cose del genere, tutto per dimostrare alla società di non essere da meno ad altre coppie). Assodato che riuscite a frequentare un coreano per abbastanza tempo, che non lo scorticate vivo per essere un probabile “cornificatore” (si, i coreani – molti, alcuni? – hanno la tendenza a non essere fedelissimi), giunge il momento di conoscere la famiglia, e preparatevi ad essere passati al vaglio, nemmeno steste partecipando ad una selezione per l’esercito. Le mamme coreane ci tengono particolarmente ai loro pargoli, e che siate donne o uomini interessati alla loro prole, dovrete essere persone soddisfacenti anche per la omonim più tranquilla. Una volta passato il check mamma coreana modalità scrutinatore, vi arriverà una leggera ondata di ansia relativa al matrimonio. Ora: se è una persona comune, mettetevi l’anima in pace e accettate tutto dogmaticamente; se si tratta sempre di una sopracitata persona famosa del mondo dell’entertainment coreano, accettate tutto dogmaticamente col sorriso. Potreste avere un Lee Min- ho, un Park Seo-joon, un Exo, un Bts come marito, non è cosa da poco!

Fonte immagine: google, drama What's wrong with secretary Kim?
Scherzi a parte, il matrimonio è una faccenda seria in Corea. Una faccenda che prevede mesi e mesi di preparativi, una doppia cerimonia, tanti invitati che le zie del sud Italia sarebbero fiere, e rituali da adempiere prima del tanto atteso giorno (solo se particolarmente attaccati alla tradizione antica). Il primo step tra questi rituali è chiamato Eui-hon, o matchmaking (combinare), in cui entrambe le famiglie inviano le date di nascita della coppia ad una indovina il cui compito è quello di riportare la compatibilità e la fortuna del matrimonio; una volta superata questa fase (se dovesse darvi basse percentuali, ignorate pure la cosa e comportatevi come due amanti tragici delle opere Shakesperiane), arriva il secondo step: il Napchae, o “setting date” (scelta della data delle nozze) che viene scelto in base ai consigli dell’indovina.

E infine l’ultimo traguardo prenuziale chiamato Napp-ae, o scambio dei doni, in cui il futuro sposo invia una box chiamata Ham e contenente tre set di regali: l’Hanseo, la carta matrimoniale; il Chaedan, due rotoli di stoffa blu e rossa per fare vestiti; e l’Honsu, una serie di regali lussuosi come gioielli e oggetti per la casa. Da almeno un paio di anni però, la situazione è diversa e le coppie non seguono più queste tradizioni in modo stretto. L’unica pre-matrimoniale rimasta è l’Honsu in cui entrambi i futuri sposi si scambiano regali di lusso (gioielli, borse, vestiti) tra loro e le rispettive famiglie. Altre faccende da sistemare prima della grande cerimonia, sono: la casa in cui abiteranno i novelli sposi che deve essere prontamente comprata e arredata dall’uomo, con qualche piccola rifinitura da parte della sposa; prenotare in largo anticipo il book fotografico prematrimoniale in cui la coppia farà una serie di scatti con diversi abiti nuziali ed altri eleganti, per annunciare il matrimonio e altri scatti durante la giornata principale da stampare in poster extralarge da appendere nella nuova casa; prenotare la hall di qualche hotel lussuoso o edificio importante affinché sia addobbato in modo elegante e preciso e sia servito un largo buffet (di cibo sia coreano che occidentale); scegliere una piccola orchestra di violinisti, violoncellisti, suonatori di arpa; trovare insieme i vestiti da sposi perfetti affinché si abbinino e creino armonia nel guardarli; e scegliere gli hanbok più costosi per le mamme di entrambi.

Finalmente arriva il grande giorno e all’ingresso della hall vi sono dei familiari degli sposi che raccolgono i doni degli invitati- esclusivamente in soldi (la famosa busta!), e i genitori di entrambi che accolgono gli ospiti insieme allo sposo. La sposa invece è in una stanza diversa dell’edificio ad aspettare amici e parenti che vogliono scattare qualche foto prima del grande evento. Arrivati al momento clou per scambiare promesse e voti, nella sala principale la sposa può fare il suo ingresso o con il proprio padre, o insieme allo sposo. La cerimonia dura circa venti minuti in cui gli amici stretti fanno dediche con discorsi affettuosi o canzoni; ed infine gli stessi novelli sposi presentano al pubblico le rispettive dediche che possono tradursi in canzoni d’amore o balli kpop. Al termine, tutti gli invitati si trasferiscono nella sala rinfresco dove possono assaggiare piatti coreani a base di carne e riso, o piatti occidentali come antipasti e simili. Nel frattempo, durante il buffet, gli sposi si cambiano d’abito indossando costumi tradizionali coreani di epoca Joseon, per tenere un’altra cerimonia più piccola – chiamata Pyebaek – soltanto per i membri più stretti delle due famiglie. In questo piccolo cerimoniale, i genitori sono seduti dietro un piccolo tavolino, mentre i neosposi compiono una serie di inchini profondi rivolti verso di loro. La donna dal canto suo dona datteri coreani e noci o coppe di vino ai suoceri, mentre lo sposo fa lo stesso con i genitori della moglie. A questo, seguono diversi consigli dati alla nuova coppia su come gestire il matrimonio e vengono lanciati datteri e noci (simbolo di fertilità) alla sposa che, deve cercare di catturarli con la gonna.

Alla fine della giornata, marito e moglie avranno adempiuto ad ogni compito e potranno rilassarsi o in una suite dell’hotel ospitante o tornare a casa. Ci penseranno il giorno dopo ad affrontare un’altra grande ondata di ansia tradotta in una sola domanda: quando fate un figlio?

Ma questa è un’altra storia/articolo sclero. Spero che questo piccolo viaggio nel mondo romantico coreano vi sia piaciuto, e che dirvi se non: vado a parlare con mio marito Chanyeol… (magari! XD)









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