"Vita da trainee: retroscena dal mondo degli idol"

Il mondo del K-pop e dei drama coreani sta raggiungendo sempre più nazioni, attirando in egual modo adulti e ragazzi, grazie al loro stile energico e alle loro incredibili storie raccontate con passione e grande talento. Agli occhi delle altre nazioni tutto appare sempre tanto sfavillante, adrenalinico e pieno di possibilità; così come la Corea del Sud, ed in particolar modo Seoul, ha la capacità di mostrarsi come una grande metropoli avanguardista e ricca di sogni da poter facilmente realizzare. Ma dietro questo scintillio ci sono delle vere e proprie realtà difficili e sacrifici estenuanti che, probabilmente nel mondo occidentale, sono visti come massacranti e disumani.

Fonte immagine: google, kpop group idol logo.
Il kpop affonda radici all’inizio del 1900, nato con un’altra forma, con ideologie diverse, ma sicuramente di impatto in un’epoca di cambiamenti. Cambiamenti che hanno trovato conferma in quello moderno che ha iniziato a prendere piede ai principi degli anni’90, quando il mondo asiatico cominciava ad affacciarsi sul mondo occidentale e a cercare legami che potessero unire diversi stili, creando così la prima generazione di idol che confrontava due diverse correnti. Negli anni 2000 invece, fino al 2012 circa, nasce la seconda generazione degli idol che hanno creato le basi per i gruppi ultra moderni: sto parlando dei Super Junior, di BoA, delle Girls Generation, delle Sistar, dei Big Bang che hanno conquistato palcoscenici con concept sempre diversi, estrosi ed accattivanti. Verso la fine di questa fascia poi, nascevano gli SHINee, un gruppo che oserei definire i fondatori della terza famosa generazione che dal 2012- 2013 ha rappresentato una vera e propria svolta, dando i natali a nuovi gruppi come: EXO, BTS, RED VELVET, TWICE, GOT7, 2PM, PENTAGON, EXID, MONSTA X, BLACKPINK, MAMAMOO e chi più ne ha, più ne metta. Gruppi affermatissimi che vengono ammirati come esempio dalla quarta generazione di idol, formatasi negli ultimi anni e che ha come esponenti maggiori gli NCT, gli ATEEZ, gli STRAY KIDS, le ITZY, gli ONEUS. A prescindere dalla generazione di appartenenza, la figura dell’idol rimane sostanzialmente la stessa: dei ragazzi o delle ragazze, diventati professionisti grazie a ore e ore di allenamento duro. Allenamenti che si traducono in diversi step da affrontare prima e dopo il tanto chiacchierato debutto. Solitamente ragazzi tra i 10 e i 18 anni, nella piena età adolescenziale, se particolarmente portati per il ballo o il canto e aventi un aspetto avvenente, possono recarsi presso delle agenzie dedicate al supporto dei talenti per fare delle audizioni e sperare di essere notati. Se accettati in una di queste agenzie, diventano dei trainee (apprendisti) per tantissimo tempo e prima di diventare famosi, dovranno superare un percorso particolarmente ostico della durata variabile (per alcuni di circa dieci anni; per altri dai cinque ai due). Anni che dovranno dividere tra scuola (spesso si decide di lasciare gli istituti pubblici per frequentare quelli privati messi a disposizione dalla casa discografica), lezioni di canto, lezioni di ballo, e allenamenti vari. E fin qui, può sembrare una vita normale per una persona che vuole intraprendere la via della fama, ma ciò che distingue gli artisti coreani dal resto del mondo, è il fatto che questi ragazzi sono sottoposti a delle vere e proprie prove di resistenza, roba che antichi spartani giovani, levatevi proprio! La tipica giornata del trainee è scandita da sveglia intorno alle 9-10 del mattino (dopo solo 3-4 ore di sonno), una colazione ridottissima fatta di caffè, vitamine o energizzanti e via con le lezioni di canto e ballo per tutta la giornata, fino a tarda sera quando mangeranno probabilmente l’unico pasto del giorno, comunque ristretto. Dopo cena, una breve pausa, e si riprendono gli allenamenti di ballo e canto fino al mattino presto inoltrato. Tutta questa routine per molti anni, fino a quando il presidente o chi ne fa le veci non li riterrà adatti a debuttare in pubblico, insieme al resto del gruppo.
Fonte immagine: google, Blackpink training. 

Ma dopo il debutto cominceranno altre difficoltà legate agli allenamenti, alle coreografie da imparare in breve tempo, alle canzoni da registrare, alle estenuanti giornate divise tra shooting promozionali, fan meeting, concerti di lunghe ore, e diete estreme in cui spesso si ritrovano a mangiare patate dolci e una mela al giorno. A tutto questo si aggiungono le regole ferree a cui i trainee e poi gli idol, sono sottoposti. Durante il periodo da apprendisti, è vietato seriamente l’utilizzo del cellulare, dei social, di bere alcol, di mangiare liberi pasti, di avere tatuaggi, di intraprendere relazioni amorose, di essere coinvolti in scandali e, l’agenzia decide di ogni aspetto della loro esistenza. Dopo il debutto, e a fama raggiunta, l’agenzia può essere magnanima e concedere l’uso del cellulare con account social strettamente controllati, di avere pasti un po’ più corposi, di poter fare tatuaggi che comunque non ledano l’immagine dell’artista, ed in alcuni casi di avere relazioni che non debbano ricondurre a scandali inappropriati (pena a volte l’espulsione dal gruppo), e continua ad essere vietato nella maggior parte dei casi, il consumo di alcol. Tutte queste regole, ovviamente, non sono valide per tutte le etichette poiché molte ritengono che gli idol di successo possano gestire i diversi aspetti della loro vita senza interferenze esterne. E voi vi chiederete: perché allora vengono imposti questi dettami? La risposta si traduce in una semplice frase che fa riferimento alle cosiddette “convenzioni sociali coreane” ben diverse da quelle occidentali, molto più libertine e più avvezze allo scandalo.

Fonte immagine: google, IU concert.

Ma ovviamente essere idol, non ha solo aspetti negativi, al contrario, porta ad una fama internazionale senza precedenti, con grandi ricompense emotive per tutti gli artisti che vedono gli stadi riempirsi di gente per i loro concerti, o sold out per i loro fan meeting, firmacopie e milioni di cd venduti. I fan a loro volta si suddividono in fandom di diverso tipo, nominati in base al gruppo che si venera, come ad esempio: il fandom degli EXO è noto come Exo-L, quello BTS come Army, le BLACKPINK hanno il Blink, le RED VELVET il ReVeluv, gli ATEEZ un fandom noto come Atiny, gli STRAY KIDS gli Stay, i Victon gli Alice, gli SHINee gli Shawols, i MONSTA X i Monbebe, i GOT7 gli Ahgase e così via. In questi fandom, impazzano le più scatenate tra le fan che seguono passo dopo passo ogni movimento dei loro beniamini, dalle foto ravvicinate ai concerti o agli incontri, agli autografi, alle discussioni sui cosiddetti bias (in sintesi i preferiti in assoluto all’interno di un gruppo), alle reaction alle dirette che gli idol fanno sui social, etc. In questi diversi gruppi di fan però, si nascondono anche gli haters e gli anti-fan, persone che odiano un determinato gruppo a tal punto da sfociare in atti di violenza contro gli stessi membri; e le fan più aggressive e agguerrite che puntualmente scatenano guerre contro altri fandom o contro gli stessi idol in caso dovessero avere amicizie femminili o relazioni. E più e più volte, gli idol si ritrovano a rilasciare comunicati in cui invitano i fandom a placare gli spiriti e a coesistere in maniera pacifica. Mio piccolo consiglio: bisognerebbe apprezzare l’artista e la persona che si cela dietro il personaggio pubblico, prima di fargli un processo di insulti. Ma soprattutto siamo tutti esseri umani, idol compresi, capaci di amare, sorridere e gioire, e di conseguenza non si dovrebbe fare pressione affinché i cantanti coreani rimangano single a vita.

Fonte immagine: google, lighstick di diversi gruppi kpop.

Per quanto riguarda gli attori invece, la situazione forse è leggermente diversa e hanno meno restrizioni rispetto agli idol che devono mettere in scena delle perfomance da paura. L’attività degli attori e la loro bravura, viene valutata in base ai drama di successo; alle pubblicità promozionali di diversi brand per cui fanno da madrine e padrini prestando il loro volto; ai ruoli da first o second lead; e in ultimo all’aspetto fisico che, il più delle volte, viene modificato grazie ad interventi chirurgici volti a cambiarne i tratti e ad “occidentalizzarli” (naso aquilino ed alto, labbra carnose, doppia palpebra, V line), da cui nemmeno gli idol sono salvi. La dieta ferrea rimane uguale anche per i nostri beniamini dello schermo, in particolar modo per le donne che devono apparire come eteree e dalla pelle candida e senza difetti. Non a caso, come per le idol, anche le attrici devono mantenere un peso forma standard che vada dai 40 ai 50 kg massimo, per non parlare del dover apparire costantemente “carine e coccolose” ed esperte di Aegyo (atteggiamenti infantili che dovrebbero suscitare nell’altro/ sesso opposto sentimenti di tenerezza e protezione). Molte tra le attrici e le idol, ultimamente si sono ribellate a questa “moda” per seguire il trend dell’indipendenza femminile e della donna in carriera, tipico dell’occidente (basta guardare Kim Da-mi, attrice lead di Itaewon class; o Hwasa delle Mamamoo). Per quanto riguarda la controparte maschile invece, non tutti gli attori si confanno alle regole non scritte della società famosa coreana, basti pensare a Lee Min-ho, famosissimo attore mai ritoccato; o a Park Seo-joon, acqua e sapone; o a Lee Joon-gi, noto per il suo sguardo tagliente e affilato, tipico coreano. La fama, e il fandom sono meno marcati rispetto ad un idol, e nascono principalmente dai ruoli interpretati dagli attori all’interno dei drama. Drama che possono variare di fama in base all’indice di gradimento sia in patria che nel resto del mondo.  

In conclusione, spero di avervi chiarito un po’ le idee riguardo al mondo dell’intrattenimento coreano, e se avete ulteriori domande, non esitate a contattarci e a chiedere! Sarò lieta di tentare di rispondere a tutte le vostre curiosità. 








Commenti